Tre anni fa la morte di Bohli Kayes
Una morte sospetta, una foto agghiacciante e un “corvo” in caserma. Il caso è quello di Kayes Bohli, 36 anni, pregiudicato tunisino deceduto all’ospedale di Sanremo subito dopo l’arresto. Sono le 19.05, una telefonata anonima al 112 segnala uno spacciatore all’opera, i carabinieri si precipitano nel piazzale del supermercato Lidl di Riva Ligure, Bohli – vecchia conoscenza delle forze dell’ordine – si dà alla fuga. Poi il guardrail che Bohli non riesce a saltare, la caduta, il tentativo di sottrarsi all’arresto che sfocia in una colluttazione. “Uno dei carabinieri stava seduto a terra e teneva in grembo, stretta fra le cosce e rivolta a terra, la testa del tunisino. Contemporaneamente gli premeva sulla schiena con il suo corpo per tenerlo fermo”. E’ la ricostruzione fatta alla procura di Sanremo da un testimone oculare dei momenti decisivi della cattura e dell’immobilizzazione di Bohli. L’uomo è deceduto a causa della pressione sulla schiena subita nel corso del fermo. L’asfissia conseguente lo ha prima indebolito e poi ucciso nel giro di un paio d’ore. Il procuratore capo Roberto Cavallone non ha usato giri di parole: “Non è stato un caso Cucchi, tutto è durato al massimo 3 minuti, ma almeno uno dei carabinieri ha ecceduto nell’uso della forza e di questa morte deve farsi carico lo Stato e chiedere scusa ai famigliari della vittima”. Per l’episodio sono indagati per omicidio colposo i tre carabinieri della stazione di Santo Stefano al Mare che eseguirono l’operazione e che sono stati tutti trasferiti. Si aggiunge un nuovo, inquietante elemento il “corvo”. Ovvero il carabiniere, ancora in via di identificazione, che in quella drammatica serata del 5 giugno, nell’atrio della caserma, mentre i colleghi chiedevano l’intervento di un’ambulanza, ha scattato almeno una foto con un cellulare. L’immagine cui stanno ora lavorando gli inquirenti, è cruda. Sotto la testa una giacca ripiegata che gli fa da cuscino. Sullo zigomo destro un’ecchimosi, diverse escoriazioni su entrambi gli avambracci.