2017, il nostro primo anno: tra lotte e storie
Onlus
Ci siamo: stiamo tracciando i primi bilanci dell’associazione Stefano Cucchi Onlus di quest’anno ormai agli sgoccioli. Per noi è stato un anno importante: e c’è ancora tantissimo da fare, siamo solo agli inizi.
L’associazione si è presentata al pubblico il 18 febbraio, a Roma, presso la Città dell’Altraeconomia con una serata di musica e parole con tanti ospiti e amici. Tra loro: Lucia Annunziata, Riccardo Iacona, Enrico Zucca, magistrato e pubblico ministero nel processo per i fatti della scuola Diaz, Stefano Anastasia, garante dei detenuti della regione Lazio, Elio Germano. La serata si è chiusa con il concerto di Mannarino, Marco Conidi, Andrea Rivera e tanti altri.
Durante il 2017 sono stati diversi gli eventi e le iniziative pubbliche in partnership con altre associazioni: a marzo, insieme ad Amnesty International Italia, A Buon Diritto e all’Associazione Riccardo Magherini, è stata organizzata la conferenza “Riccardo Magherini. In attesa della vera giustizia”. Il 29 luglio, ancora insieme ad Amnesty International Italia e A Buon Diritto, l’associazione ha co-organizzato e patrocinato il “Primo Memorial Mauro Guerra”. Ad agosto abbiamo contribuito all’organizzazione e patrocinato l’evento per l’anniversario della morte di Massimo Casalnuovo, a Buonabitacolo. Riccardo, Mauro e Massimo sono tutti casi di giovani ragazzi uccisi mentre erano nelle mani dello Stato le cui famiglie chiedono verità e giustizia.
Tante le voci di persone che hanno subito violazioni e abusi dei propri diritti a cui l’associazione ha voluto dare spazio, amplificandone le richieste, durante il “Terzo Memorial” organizzato ad ottobre. Il Memorial Stefano Cucchi si è svolto quest’anno in due momenti della giornata, la prima al mattino presso il parco degli Acquedotti (Parco Regionale dell’Appia Antica) con una maratona organizzata insieme alla Uisp Roma e la seconda la sera presso i locali dell’Ex Dogana (zona San Lorenzo, Roma) è stata l’occasione per ascoltare tante storie e testimonianze come quella della moglie di Rachid Assarad. O quella di Giuseppe Rapisarda, padre di Alessandro Rapisarda, arrestato tra il 6 e l’8 luglio, ad Amburgo, dove si stavano svolgendo manifestazioni contro il G20. Giuseppe ha raccontato della lunga detenzione in attesa del processo subita da suo figlio e dagli altri cinque ragazzi italiani – Fabio Vettorel, Maria Rocco, Orazio Sciuto, Riccardo Lupano ed Emiliano Puleo – arrestati insieme a lui con accuse di disturbo alla quiete pubblica e tentate lesioni. Alla serata hanno preso la parola anche Biniam, Moustapha, Elisa ed Enrico vittime degli sgomberi forzati , eseguiti tra giugno e agosto a Roma (in via Curtatone, via di Vannina, via Quintavalle e via Costi) o comunque senza alcuna alternativa di alloggio.